Uso consapevole dei
Social Network
Intro
Quando accendiamo il cellulare, il tablet, il PC, ognuno di noi assume una identità digitale. Abbiamo scelto un indirizzo mail, ci siamo registrati a siti vari e abbiamo inventato nickname per i social. Ogni giorno scorriamo velocemente pagine e pagine, facciamo ricerche utili e inutili, postiamo foto e scriviamo post, commentiamo e nettiamo like/mi piace qua e la e così facendo lasciamo tracce indelebili.
Nel web è possibile fare amicizie, conoscere gente di tutto il mondo, giocare, imparare cose nuove, vedere film, ascoltare musica, fare acquisiti e molto altro. È davvero bello poter parlare in tempo reale con qualcuno che vive dall’altra parte del mondo, oppure fare un acquisto seduti alla nostra scrivania e ricevere quanto acquistato a casa il giorno dopo. È fantastico vedere un film o ascoltare musica e commentare con gli amici nello stesso momento.
Sì, non ci sono dubbi il web è un mondo fantastico con infinite possibilità! …ma siamo davvero sicuri che sia tutto sempre così fantastico? No, non è sempre tutto meraviglioso, il web proprio perché così vasto è anche un “luogo” potenzialmente pericoloso. L’enorme potenziale del web nasconde grandi pericoli che è utile conoscere bene per poter navigare in tutta sicurezza proprio come in mare aperto.
Un fenomeno in crescita, vediamo i numeri
Per individuare il contesto nel quale prende vita il laboratorio per un uso consapevole dei Digital Media abbiamo bisogno di qualche dato che ci aiuta a comprendere l’entità del quadro generale.
Il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) e la Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno avviato una ricerca per capire le conseguenze dell’uso delle nuove tecnologie da parte degli adolescenti da cui si evince che il 77% dei presidi delle scuole italiane ritengono il Web l’ambiente dove avvengono più frequentemente i fenomeni riconducibili al bullismo. Il 52% ha dovuto gestire personalmente episodi di cyberbullismo, il 10% casi di sexting (l’invio con il telefonino di foto o video sessualmente espliciti) e il 3% casi di adescamento online. Per il 45% dei presidi il cyberbullismo ha interessato non più del 5% dei loro studenti, ma per il 18% dei dirigenti scolastici il sexting vede coinvolto tra il 5% e il 30% dei ragazzi. I comportamenti gravemente scorretti sono un fenomeno difficile da mettere a fuoco, ma il 77% dei presidi ritiene il cyberbullismo un vero e proprio reato e nel 51% dei casi avvenuti la scuola si è dovuta rivolgere alle Forze dell’Ordine.
Sempre connessi
Un’altra interessante e più recente ricerca del Censis condotta con la Polizia Postale e delle Comunicazioni rileva che il 91% dei giovani tra 14 e 18 anni è iscritto ad almeno un social network e che l’87% usa uno smartphone connesso a Internet.
Questi dati sono stati confermati da ricerche svolte dall’ISTAT, secondo cui quella attuale è la prima generazione di adolescenti cresciuta in una società in cui l’essere connessi rappresenta un dato di fatto, un’esperienza connaturata alla quotidianità, indipendentemente dal contesto sociale di provenienza. L’ISTAT (Documento presentato alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza – Roma, 27 marzo 2019) certifica dati molto chiari: nel 2018, l’85,8% dei ragazzi tra 11 e 17 anni di età utilizza quotidianamente il telefono cellulare. Il 72% dei ragazzi in quella stessa fascia di età naviga in Internet tutti i giorni. Questa quota è cresciuta molto rapidamente nel tempo passando dal 56,2 al 72,0% nell’arco di un quadriennio.
Le ragazze sono le più frequenti utilizzatrici del cellulare e della rete: l’87,5% usa il cellulare quotidianamente e accede a Internet tutti i giorni l’84,9% delle adolescenti tra i 14 e i 17 anni.
Forse non solo per questo motivo, tra le 11-17enni si registra una quota più elevata di vittime: il 7,1% delle ragazze che si collegano ad Internet sono state oggetto di vessazioni continue tramite Internet, contro il 4,6% dei ragazzi.
L’uso scorretto della Rete e sei Social Network può, nelle sue forme più serie, comportare la violazione di norme penali anche gravi. In un elenco, non esaustivo, compaiono le molestie, le minacce, le percosse e le lesioni, l’ingiuria e la diffamazione, il danneggiamento, il furto e la rapina, gli atti persecutori, la sostituzione di persona (quest’ultima ricorrente nel cyberbullismo, con l’utilizzo di profili falsi) per arrivare, in rari casi, resi tristemente noti dalle cronache, all’istigazione al suicidio. Le vittime che hanno denunciato di aver subìto atti persecutori sono più che raddoppiate tra il 2010 e il 2017, e questo aumento ha riguardato anche i minorenni.
I social network più popolari per la generazione Z
Quali sono i social network più popolari?
Uno studio recente del Censis vede YouTube al primo posto, utilizzato dal 56,7% degli italiani (ma il dato sale al 76,1% tra i 14-29enni), Facebook dal 55,2% (dal 60,3% dei giovani), Instagram dal 35,9% (dal 65,6% degli under 30). E WhatsApp è utilizzato dal 71% degli italiani, percentuale che aumenta di molto tra i ragazzi tra i 13 e i 19 anni.
I social network si utilizzano per rimanere in contatto con le persone e comunicare in maniera più veloce ed efficace secondo il 40,6% degli intervistati*.
* Fonte: «Comunicazione e media» del 54° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2020).
YouTube
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Incontri laboratorio informativi
Il progetto prevede un incontro della durata di due ore per ogni classe coinvolta.
L’incontro sarà condotto da un avvocato che, interagendo con i partecipanti, descriverà i rischi, illustrerà le condotte illecite e offrirà ai ragazzi soluzioni ai problemi connessi alla navigazione in rete e all’uso dei social network.
Strumento portante del progetto è il libro che verrà consegnato a tutti i partecipanti.
Il testo è diviso in capitoli strutturati in sezioni che offrono al lettore una visione completa di ogni tematica affrontata.
Il libro, arrivando in famiglia potrà essere strumento di ulteriore approfondimento e confronto. I ragazzi coinvolti inoltre potranno essere veicolo di attivazione di buone pratiche e conoscenza.
Obiettivi
- Formare studenti e corpo docente al fine di contribuire a sostenere lo sviluppo di conoscenze di base e approfondite sull’uso consapevole della rete, prevenendo rischi e possibili condotte illecite, con particolare attenzione a tutti i molteplici casi che coinvolgono i minori.
- Sviluppare nei ragazzi la capacità di analisi delle proprie e delle altrui azioni per prendere coscienza e individuare l’emergere e il verificarsi di comportamenti indesiderati e formulare una richiesta d’aiuto.
- Implementare un metodo riproducibile, condiviso e continuativo, che porterà benefici duraturi, percorrendo la strada della “competenza per aiutare” applicato alla comunità educante nella sua completezza: comunità, scuola, famiglia.
- Diffondere tra i giovani partecipanti e potenzialmente di una ben più vasta audience, informazioni e conoscenze capaci di indurre atteggiamenti di auto-difesa dai rischi connessi all’uso della rete.
- Allargamento degli orizzonti di sviluppo di forme di cittadinanza attiva con il coinvolgimento di giovani, insegnanti, famiglie, esperti.
Metodologia
L’innovatività nell’approccio e nell’organizzazione del progetto è garantita dal confronto tra i docenti e i destinatari del progetto (target group) ai quali si chiederà un questionario d’ingresso e un test finale che consentiranno di poter valutare il grado di recepimento delle informazioni e il grado di sensibilizzazione dei temi affrontati; tale riscontro consentirà nei seminari successivi di poter valorizzare e capitalizzare le esperienze acquisite.
Ulteriore elemento di innovazione nell’approccio sta nella composizione delle competenze del comitato scientifico formato da un esperto giurista, una psicologa, due esperte della formazione, un tutor interno alla scuola e una casa editrice che garantiranno la concreta efficacia dei contenuti del libro i cui testi saranno pensati per lettori giovani mediante l’utilizzo dello “story telling” impreziosito oltre 20 illustrazioni a colori realizzate secondo le indicazioni del comitato scientifico per facilitare l’erogazione di contenuti informativi.
Il percorso formativo sviluppato propone nei contenuti e nei metodi elementi di forte innovatività nel contesto scolastico attuale.
Libro
Il libro è rivolto ai ragazzi cresciuti dopo la diffusione del primo smartphone, quindi definiti nativi digitali che compongono la cosiddetta Generazione Z, per la quale Internet e tecnologia digitale sono “linguaggi” naturali.
Per rendere semplici argomenti complessi, ogni tema è trattato secondo uno schema che si di- spiega cinque sezioni:
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Sai cos’è?descrizione dell’argomento.
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Può succedere che…descrive una potenziale situazione che ti aiuterà a comprendere meglio di cosa parliamo.
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Riflessione e confrontoin cui ragazzi come te offrono spunti di riflessione e confronto per consoli- dare la consapevolezza del tema trattato nel capitolo.
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La legge dice che…illustra gli aspetti legali legati al tema trattato.
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Cosa puoi faresoluzioni rapide per risolvere i tuoi problemi nella rete.